Le trascrizioni seguono i criteri fissati da Arrigo Castellani (1952; 1982), con alcuni adattamenti suggeriti dalle ricerche più recenti (Frosini 1990; Palermo 1990; Siekiera 1997; Fresu 2004; Manni-Biffi 2011; Vetrugno 2018). L’intento è garantire al tempo stesso fedeltà all’originale e leggibilità per lo studioso moderno.
In sintesi:
Grafia e lettere
- Si riproducono i grafemi del testo originale, distinguendo però u/v secondo l’uso moderno.
- La j viene resa come i, salvo nei casi in cui indichi il numero romano, segua un’altra i o si trovi a fine parola (maij ‘maggio’). Si mantiene invece in posizione iniziale nei nomi propri (Johanni, Jeronimo), come anche la y.
- Si rispettano le oscillazioni grafiche degli autografi, soprattutto nelle firme (Hieronymo/Hyeronimo).
- I toponimi sono modernizzati solo nell’iniziale maiuscola e nell’univerbazione (Castel vecchio > Castelvecchio).
- La congiunzione né viene trascritta con l’accento grave (già in Castellani 1982).
Normalizzazioni editoriali
- Moderne sono la divisione delle parole, la punteggiatura, l’accentazione e l’uso di maiuscole/minuscole.
- Gli apostrofi distinguono la caduta di vocali (ne’ per nei), mentre il punto in alto segnala la caduta di consonanti (ne· per nel).
- Si accentano le forme verbali di essere e avere, e si usano accenti disambiguanti (vòi ‘vuoi’).
Abbreviazioni
- Sono sciolte generalmente tra parentesi tonde, sulla base delle forme piene presenti nelle lettere.
- La nota tironiana e il compendio & sono resi con et o e, il compendio 9 con con.
- Le abbreviazioni dei mesi e delle unità di misura sono sciolte (7bre > (settem)bre; lib. > libbra).
- Le abbreviazioni onorifiche e di dignità sono mantenute in forma siglata (ma, Sig.r, v.i.s.).
- Per d con l’asta tagliata indicante la preposizione ‘di’ o ‘de’ in mancanza di scritture estese (o di altri casi con de- in posizione protonica) si è scelto di mantenere de senza chiusura in protonia per tutti i testi di area romana, mediana o settentrionale.
Segni editoriali
- Parentesi quadre [ ]: integrazioni o ricostruzioni.
- […]: testo lacunoso o irrecuperabile.
- ***: parti illeggibili o lacune materiali.
- ‹…›: cancellazioni presenti nell’originale, con il testo quando leggibile.
- / cambio di mano; | cambio di rigo; // cambio di rigo a metà parola.
Altri criteri
- Non si introduce una paragrafatura moderna: gli a capo seguono l’uso dello scrivente.
- I dialoghi diretti sono segnalati con i doppi caporali «…».
- I raddoppiamenti fonosintattici vengono indicati senza segnalazione (se nne) e si pone la minuscola davanti la maiuscola (a fFirenze).